21 Aprile 2020

La protesta degli imprenditori tessili: “Pronti a riaprire contro le regole, siamo disperati” FOTO e VIDEO


Ieri hanno intasato in centinaia la casella PEC della Prefettura per una riapertura in deroga delle loro aziende con la motivazione provocatoria “deperibilità della merce”. Una forma di “disobbedienza civile”, così l’hanno definita, per lanciare un messaggio forte alla politica e fare pressing sulle istituzioni per una riapertura del distretto prima del 4 maggio. Gli imprenditori (ieri su Google Meet erano in 250, il massimo di partecipanti consentito dalla piattaforma) non parlano nemmeno più del 27 aprile come data accettabile per la ripartenza. “Il Governo ci deve far riaprire domattina alle 9”, afferma Roberto Rosati, titolare dello storico Lanificio Fortex a Montemurlo, che oggi ha parlato davanti alla stampa anche per i colleghi. Altrimenti? “Altrimenti continuiamo con la protesta”. Che significa riapertura delle imprese senza un decreto governativo o un’ordinanza regionale o il via della Prefettura. La Prefettura – racconta Rosati – ieri sera ha minacciato le imprese “disobbedienti” di gravi conseguenze penali, nel caso in cui avessero riaperto. E stamattina alle 9 è andata la Questura a far visita al Lanificio Fortex, per verificare che non fossero stati riaccesi i macchinari. “Oggi siamo stati chiusi perché abbiamo deciso di dare un giorno di tempo alla politica – dice Rosati -. Abbiamo colto l’occasione per mostrare al vicequestore che siamo attrezzati per far lavorare in sicurezza i nostri operai. Perché, a dispetto di quello che dicono i sindacati (Cgil e Cisl ieri hanno speso parole di rimprovero per questa forma di protesta NdR), ancorati alle lotte salariali degli anni Settanta, sono proprio i nostri operai a chiederci di tornare a lavorare”.

 

 

In seguito alle paventate conseguenze penali, però, una trentina di imprenditori che ieri ha partecipato alla protesta ha mandato una lettera di scusa alla Prefettura. Rosati si dice molto amareggiato per questo: “Non piace a nessuno infrangere la legge, ma siamo disperati”. Si ricorda che la protesta è stata promossa al di fuori di ogni associazione di categoria. Insieme a Rosati, a parlare alla stampa anche Maurizio Sarti del consorzio Pratotrade, costola di Confindustria: “L’associazione è d’accordo che bisogna riaprire, chiaramente non può autorizzare una manifestazione che sapevano essere illegale. Tramite canali ufficiali, però, sta lavorando per raggiungere lo stesso obiettivo di questi imprenditori, la riapertura”.
Rosati riferisce che l’idea della protesta è partita quando è stata diffusa la notizia della riapertura del laboratorio di Gucci a Scandicci: “Chi si può permettere la consulenza di Burioni, riapre; noi piccoli restiamo al palo”.

 

 

“E’ una situazione esasperante anche perché incomprensibile – commenta il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Francesco Marini, che torna a chiedere una riapertura, al limite, il 27 aprile -. Paesi in condizioni simili alle nostre riaprono o non hanno mai chiuso: perché noi sì? Non ci possiamo permettere questa chiusura così prolungata. Se le aziende andranno in malora, come accadrà di certo se continuiamo così, con che cosa si pagheranno i servizi pubblici, a cominciare dalla sanità? Questo per tacere della catastrofe occupazionale che ci attende. Bankitalia parla di una perdita del PIL nazionale dello 0,5% ogni settimana. Noi non ci arrendiamo, continuiamo la nostra attività istituzionale ribadendo con forza le nostre ragioni, che abbiamo espresso fin dall’inizio di questa vicenda sottolineando sempre che la sicurezza e la salute vengono prima di tutto. Le imprese sono esasperate e hanno ragione. In questo contesto, l’iniziativa di ieri a Prato è comprensibile nelle finalità, per quanto non condivisibile nelle modalità. Confindustria Toscana Nord non promuove iniziative contrarie alla legge. Ma la legge dovrebbe anche comprendere che creare situazioni insostenibili può generare reazioni anche forti. La disperazione nel vedere il proprio lavoro distrutto può portare a questo e ad altro”, ha detto Marini.

 

LS

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CLAUDIO
CLAUDIO
4 anni fa

E’chiaro..si conta come il due di picche quando briscola è DENARI !!
DA DANNEGGIATI PASSIAMO A CORNUTI E MAZZIATI !!
MA UNA BELLA RIVOLTA NO??

CLAUDIO
CLAUDIO
4 anni fa

Chi vuole intendere intenda..
APPLAUSI