23 Novembre 2020

Clientela solo del proprio Comune, Cna chiede al governo di rivedere le restrizioni su zone rosse e arancioni: “Cali di fatturato fino alll’80% per migliaia di aziende”


“Anche all’interno delle zone rosse o arancioni chiediamo che venga consentita ai cittadini la possibilità di spostarsi tra Comuni limitrofi  per poter raggiungere le attività artigiane di servizi alla persona e di servizi alla comunità di fiducia utilizzando il modulo di autocertificazione”. A lanciare l’appello alle istituzioni è stata Cna nazionale, rivolgendosi al presidente del consiglio Giuseppe Conte e al ministro Patuanelli.

La richiesta è pienamente condivisa da Claudio Bettazzi, presidente di CNA Toscana Centro che precisa: “Siamo molto preoccupati per la sopravvivenza delle attività di parrucchieri, lavanderie, autofficine, carrozzerie e gommisti, escluse dalle misure previste nel Ristori bis, che si trovano oggi a subire non solo il pesante danno innescato dalla crisi pandemica ma anche la beffa di non poter accogliere la clientela proveniente da fuori Comune.
Questo è non solo ingiusto, ma anacronistico, considerando che in molte altre città italiane si sta assistendo alla proliferazione di interpretazioni spesso contraddittorie e fuorvianti, che stanno creando situazioni di confusione e incomprensibili differenze tra un territorio e l’altro. Per capirsi, tra Prato e Pistoia parliamo di migliaia di aziende che registrano cali di fatturato fino all’80% e rischiano di non sopravvivere a questa situazione”.

“Solo nel settore benessere, sul nostro territorio – prosegue Bettazzi – lavorano oltre 1.600 imprese che occupano circa 4.500 addetti, a cui si aggiungono le migliaia di aziende di lavanderia e autoriparazione. Tutti questi settori da tempo lavorano solo su appuntamento e in piena sicurezza, ma vivono condizioni economiche drammatiche tra affitti da pagare, forniture, bollette e dipendenti spesso in cassa integrazione (peraltro non ancora pienamente riscossa), condizioni economiche al limite della sopravvivenza. Fermo restando il più rigoroso rispetto dei provvedimenti anticontagio, confidiamo quindi che il nostro appello possa essere accolto dal governo e recepito dalla Regione Toscana, e quanto prima arrivi un provvedimento nazionale che renda omogenee le decisioni differenti assunte dalle autorità territoriali”.

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