Un territorio sempre più cementificato dal consumo di suolo, la privatizzazione dei beni comuni con l’operazione ‘MultiUtility Toscana’ e l’ulteriore sviluppo del traffico su gomma
con la terza corsia dell’A11. Sono queste le principali criticità che emergono dal dossier Prato nell’emergenza climatica curato da associazioni e movimenti riuniti nell’Osservatorio ambientale di Prato.
Il dossier presenta una panoramica critica, suddivisa in due parti: criticità ambientali e partecipazione della cittadinanza, nuovi stili di vita; a loro volta articolate in undici contributi analitici, che spaziano dall’elettrosmog, all’impatto di grandi opere autostradali e di incenerimento dei rifiuti, passando per il verde pubblico e l’area fluviale, fino alla mobilità sostenibile.
Tra i problemi sollevati da associazioni e movimenti e finiti nel dossier la difficoltà di smaltimento dei rifiuti tessili, il superamento dei limiti di Pm10, la questione relativa alla depurazione delle acque e il progetto per il nuovo termovalorizzatore di Baciacavallo. Nel report si vede con preoccupazione anche l’eventuale realizzazione dell’hub per il riciclo tessile e si sottolinea come la zona sud di Prato resti la zona più penalizzata a livello di inquinamento ambientale.