28 Gennaio 2022

Il dossier dell’Osservatorio ambientale per sottolineare le criticità pratesi

Dal consumo di suolo al nuovo termovalorizzatore di Gida


Un territorio sempre più cementificato dal consumo di suolo, la privatizzazione dei beni comuni con l’operazione ‘MultiUtility Toscana’ e l’ulteriore sviluppo del traffico su gomma
con la terza corsia dell’A11. Sono queste le principali criticità che emergono dal dossier Prato nell’emergenza climatica curato da associazioni e movimenti riuniti nell’Osservatorio ambientale di Prato.
Il dossier presenta una panoramica critica, suddivisa in due parti: criticità ambientali e partecipazione della cittadinanza, nuovi stili di vita; a loro volta articolate in undici contributi analitici, che spaziano dall’elettrosmog, all’impatto di grandi opere autostradali e di incenerimento dei rifiuti, passando per il verde pubblico e l’area fluviale, fino alla mobilità sostenibile.
Tra i problemi sollevati da associazioni e movimenti e finiti nel dossier la difficoltà di smaltimento dei rifiuti tessili, il superamento dei limiti di Pm10, la questione relativa alla depurazione delle acque e il progetto per il nuovo termovalorizzatore di Baciacavallo. Nel report si vede con preoccupazione anche l’eventuale realizzazione dell’hub per il riciclo tessile e si sottolinea come la zona sud di Prato resti la zona più penalizzata a livello di inquinamento ambientale.

 

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