20 Gennaio 2022

Prato punta sul turismo industriale con tour in fabbrica

Ogni ultimo fine settimana del mese con musica e laboratori


Una nuova esperienza di viaggio, ogni ultimo fine settimana del mese, alla scoperta delle fabbriche di Prato e provincia, da quelle antiche, fino a quelle più moderne vissute e raccontate anche grazie alla musica, ai laboratori e al teatro. L’iniziativa è stata presentata nella sede della Regione Toscana, a Firenze.

Si parte il 29 gennaio con l’azienda Picchi, con uno spettacolo del musicista Elianto. Il 30 gennaio toccherà al lanificio Lucchesi, con laboratori per famiglie. Il 26 febbraio l’azienda Ricceri ospiterà il giornalista Federico Rampini e il suo spettacolo ‘Moriremo cinesi?’. Il 27 febbraio occhi puntati sulla rigenerazione urbana e sulle trasformazioni subite da grandi edifici industriali del passato diventati ‘altro’: dal polo Campolmi, che in pieno centro della città ospita oggi il museo del tessuto e la biblioteca Lazzerini, all’ex lanificio Bini nella corte di via Genova, oggi realtà artistica e sociale, fino alla ex Anonima Calamai, tra i più grandi complessi industriali cittadini, e il Macrolotto Zero. A marzo ci si sposta in provincia: il 26 alla Cartaia di Vaiano, dove si esibirà il musicista Fabio Celenza, e il 27 alle origini dell’industria tessile pratese, dal museo delle macchine tessile di Vernio all’ex lanificio Romei di Cerbaia e il villaggio fabbrica Forti de La Briglia.

“Un’idea molto originale, per un itinerario diverso non solo di archeologia industriale ma che racconta una realtà economica tuttora viva”, commenta il presidente della Toscana Eugenio Giani. “Si tratta di un progetto che parla di noi: siamo noi, ci rappresenta con la nostra cultura – spiega il sindaco di Prato, Matteo Biffoni -. E quando poi il turista arriva in città può esplorare molto altro: Filippo Lippi, Palazzo Pretorio, l’arte contemporanea del Pecci”. Si complimenta per l’idea e la velocità con cui è stata messa in pratica l’assessore all’economia e al turismo della Toscana, Leonardo Marras. “I viaggi di affari – dice – si sono trasformati: oltre ad un evento commerciale hanno bisogno di esperienze. E qui l’idea geniale è stata trasformare quell’esperienza in fabbrica in qualcosa di popolare. Ma c’è di più: perché aprire le porte delle manifatture e socializzare ciò che si è è un manifesto di splendore e trasparenza”.  “E’ l’invito – aggiunge la consigliera regionale, pratese, Ilaria Bugetti – a visitare l’altra Toscana, quella al di fuori dei soliti itinerari turistici e culturali. Ed è grazie al lavoro di ricerca e di riordino fatto in questi anni da tante persone che il progetto oggi può prendere vita e crescere, con tanti altri luoghi in futuro da scoprire”. “Un’idea per un fine settimana pratese diverso, anche per famiglie” chiosa l’assessore al turismo di Prato, Gabriele Bosi, convintissimo della replicabilità del format altrove.

Il progetto TIPO è promosso da Comune di Prato, Fondazione Museo del Tessuto, Fondazione Cdse Centro di Documentazione Storico Etnografica e dai Comuni di Cantagallo, Carmignano, Poggio a Caiano, Montemurlo, Vaiano e Vernio in collaborazione con Acte (Associazione Comunità Tessili Europee), Visit Tuscany e Prato Turismo. La direzione artistica degli spettacoli è a cura di Fonderia Cultart.

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