Dopo le polemiche per i rimborsi inadeguati rispetto ai costi sostenuti per erogare il servizio e dopo che la Pubblica Assistenza aveva rinunciato a collaborare col Comune, le associazioni di volontariato e la Società della Salute provano a ripartire. Lo fanno siglando una nuova convenzione triennale sul fronte del servizio di trasporto sociale, cioè lo spostamento con auto, mezzi attrezzati o furgoni di disabili o anziani verso scuole e centri diurni. Undici le associazioni coinvolte, col rientro della Pubblica Assistenza, e le novità rappresentate da Croce Rossa, Misericordia di Poggio a Caiano, Auser T’accompagnoio Val Bisenzio.
In provincia di Prato le persone servite sono 350, oltre a dieci in lista d’attesa. L’obiettivo di Comune e Società della Salute è quello di ampliare i numeri, ma il problema resta sempre lo stesso: i finanziamenti. Per il momento si parte con 800mila euro di stanziamenti, con la promessa di adeguare la dotazione economica in caso di esaurimento dei fondi. La modalità di rimborso cambia rispetto al passato: non si conta più il numero di persone trasportate, bensì i chilometri effettuati e la tipologia di mezzo usata.
Le associazioni di volontariato non hanno nascosto un po’ di perplessità sul nuovo metodo di calcolo dei rimborsi. Dopo la sperimentazione di sette mesi, comunque, la Società della Salute si è detta disponibile ad aumentare la dotazione economica in caso di necessità. A coordinare il servizio di trasporto sociale sarà la Misericordia di Prato. Coinvolte anche le associazioni dei familiari dei trasportati e i centri diurni rappresentati dal segretario generale dell’Opera Santa Rita, Renza Sanesi. A quest’ultimi il compito di effettuare la formazione degli autisti dei mezzi di trasporto sociale.
