Restauro del Duomo, tornano visibili le foglie incise dagli scalpellini sulla pietra delle facciate

E' una delle curiosità che caratterizzano l'intervento in via di conclusione


I ponteggi sono in via di smontaggio e per la Settimana Santa il Duomo di Prato tornerà a mostrarsi alla vista dei pratesi con la piena lucentezza del serpentino verde, con il candore delle statue marmoree poste sulla sommità e con una cromia ritrovata delle pietre che compongono la facciata. Il restauro, 40 anni dopo l’ultimo intervento, ha mirato alla conservazione e messa in sicurezza dell’apparato decorativo monumentale della facciata principale, di quella laterale, del campanile e della parte absidale.

I più noteranno la “scomparsa” della colorazione rossastra di alcune pietre delle facciate del Duomo, dovuta alla pulitura dei conci di alberese palombino, la cui componente ferrosa aveva portato negli anni ad un’ossidazione dei materiali. Una “traccia” color rosso ruggine delle pietre (nella foto sotto) è stata volutamente lasciata quale testimonianza nei pressi del portone principale.

I più attenti potranno cogliere altri dettagli riportati alla luce dall’intervento di restauro in via di conclusione. Tra i blocchi lapidei della Cattedrale sono adesso visibili qua e là delle foglie (nella foto in apertura di articolo) i cui contorni, scolpiti al tempo della costruzione del Duomo, affiorano a destare la curiosità di chi, fra i passanti, osserva con attenzione e ne chiede conto ai restauratori della Piacenti, via via che i ponteggi vengono smontati. A spiegare l’origine di queste testimonianze è l’architetto Francesco Risaliti, direttore tecnico della Piacenti Spa, la ditta che ha eseguito il restauro: “Si tratta di diverse tipologie di piccole foglie, di vite, di fico, di quercia o di alloro che furono scolpite con grande maestria dagli scalpellini dell’epoca e che potrebbero essere state realizzate per un motivo prettamente economico. L’ipotesi più probabile è infatti che lo scalpellino intento a realizzare quel concio di pietra si fosse accorto di alcuni difetti che rischiavano di inficiare il pagamento dell’opera. Quindi, per non far apparire difetti quali ad esempio delle fessure nella pietra, li aveva abbelliti e camuffati con queste foglie che denotano una grande capacità artistica”.

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