Cinque ritratti per raccontare la santità di Caterina de’ Ricci
Giovedì 11 maggio (ore 18,30) presentazione del nuovo libro dedicato alla Santa di Prato scritto da Veronica Bartoletti, Veronica Vestri e dal canonico Marco Pratesi
Un nuovo libro sulla figura di Caterina de’ Ricci, la Santa di Prato, compatrona della città. Si chiudono così, con la presentazione del volume «5 ritratti per 500 anni. Santa Caterina de’ Ricci, fisionomia dal vero della Santa di Prato», le celebrazioni per i 500 anni dalla nascita della suora domenicana, avvenuta il 23 aprile del 1522.
Il libro, scritto dal canonico don Marco Pratesi, da Veronica Bartoletti e Veronica Vestri, che si sono occupati rispettivamente della stesura della scheda biografica, della ricerca storico artistica e della ricerca archivistica, verrà presentato giovedì 11 maggio. L’appuntamento, a ingresso libero, è per le ore 18,30 nel coro della basilica di San Vincenzo e Santa Caterina de’ Ricci. Saranno presenti all’incontro, moderato dal direttore di Tv Prato Gianni Rossi, i tre autori del libro e Leonardo Meoni, direttore dell’Archivio di Stato.
Il testo prevede un’introduzione biografica sulla Santa, seguita dalle schede delle cinque opere che la ritraggono, e una nota di approfondimento archivistico sui documenti inerenti alcuni dei cinque dipinti trattati. I cinque ritratti analizzati nel volume, sono quelli di Stefano Parenti, affresco realizzato pochi giorni dopo la morte di Caterina; «Cristo si porge a Santa Caterina de’ Ricci» realizzato dalla consorella pittrice suor Agostina Tempi, olio su tela dipinto nella seconda metà del XVI secolo e «Santa Caterina de’ Ricci con un garofalo rosso» sempre della seconda metà del XVI secolo, di cui non si conosce l’autore. Queste tre opere sono presenti all’interno del monastero di San Vincenzo Ferreri a Prato. E poi ancora «Santa Caterina de’ Ricci» di Giovanni Battista Naldini (1585-1590), conservato oggi al Museo Civico di Montepulciano (Siena). Infine «Caterina de’ Ricci atterra i figli di Babilonia», olio su tela relizzato sempre negli anni della vita di Santa Caterina che, nonostante i dubbi sull’attribuzione a Alessandro Allori o Giovanni Maria Butteri, presenta un’iconografia interessante ed insolita dedotta da un passo biblico, che sottolinea una fisiognomica ben definita da mettere in relazione con le altre quattro opere. Quest’ultimo ritratto è custodito nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
Il volume «5 ritratti per 500 anni. Santa Caterina de’ Ricci, fisionomia dal vero della Santa di Prato» di Prato Cultura, edizioni Libreria Cattolica, è stato finanziato dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, è patrocinato dal Comune di Prato, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato.
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