12 Settembre 2023

Giani: “Licenziamenti al Pecci non accettabili”

"Non deve mantenersi in una dimensione di nicchia, solo di mostre di arte contemporanea, è un luogo che deve vivere di eventi e iniziative" ha detto il governatore.


“Ho avuto modo di discutere con il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, della vicenda del Pecci e del licenziamento delle due persone che per la Regione Toscana non è accettabile”. Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, rispondendo in Consiglio regionale a un’interrogazione della Lega sulla situazione del Pecci.
Per Giani “come per il teatro comunale di Firenze non ci dobbiamo mantenere in una dimensione di nicchia, solo di mostre di arte contemporanea, è un luogo che deve vivere di eventi e iniziative”. Per il presidente della Toscana è necessario fare “di quel luogo un centro vivo in cui ogni giorno c’è un’iniziativa”. Queste, ha concluso, sono “opinioni concordate con il sindaco di Prato e quindi nei prossimi giorni ci muoveremo di conseguenza. Come Regione siamo talmente impegnati che abbiamo convocato nei prossimi giorni i sindacati in ordine del licenziamenti prospettato per i due dipendenti”. “Sul caso Pecci chiediamo totale chiarezza tramite la commissione di controllo del Consiglio regionale”. E’ quanto dichiarano gli esponenti leghisti a Palazzo del Pegaso, Luciana Bartolini e Massimiliano Baldini che hanno presentato un’interrogazione al presidente della Toscana Eugenio Giani sul centro dell’arte contemporanea pratese: “Il
governatore, ha ammesso che bisogna fare un salto di qualità ed aggiungiamo noi, occorre gestire decisamente al meglio i fondi pubblici milionari che, negli anni, anche l’ente regionale ha
abbondantemente erogato”. “Stante le ultime notizie che parlano di potenziali spese incontrollate, chiederemo, dunque, un doveroso approfondimento, come già fatto dai nostri colleghi consiglieri di Prato, anche nella Commissione controllo del Consiglio, puntando ad ascoltare i vertici della Fondazione in modo esaustivo. Ci auguriamo che la vicenda pratese non sia una deleteria fotocopia
di quella relativa al Maggio Musicale fiorentino; i fondi pubblici, proprio perché di tutti noi, devono essere impiegati al meglio e non gettati dalla finestra”.

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