22 Dicembre 2023

Fabia Romagnoli eletta alla presidenza della Fondazione Museo del Tessuto

Passaggio di testimone con Francesco Marini, che ha guidato l'ente per otto anni


Francesco Marini, dopo 8 anni e due mandati, lascia la presidenza della Fondazione Museo del Tessuto: al suo posto è stata nominata Fabia Romagnoli, imprenditrice pratese, presidente di Mariplast, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord e in passato alla guida della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e di Prato Futura. Come sancito dallo statuto della Fondazione, la designazione del presidente, che resterà in carica per 4 anni e potrà essere rinnovato solo una volta, spetta al Comune di Prato, socio fondatore insieme a Provincia e Camera di Commercio. Entro gennaio verranno inoltre rinnovati il comitato di gestione e il consiglio di indirizzo della fondazione.

“Ringrazio il Comune nella persona del Sindaco per avermi designata a guidare questa prestigiosa istituzione culturale della nostra città, così strettamente connessa alla sua vera identità. Sono davvero onorata dell’incarico – dichiara Fabia Romagnoli -. Ringrazio Francesco Marini per il grande lavoro svolto. In questi anni Francesco è riuscito a rafforzare l’immagine del museo e ad avvicinarlo al tessuto produttivo cittadino con i Textile Lovers. Seguirò il corso tracciato da Marini, in modo che il Museo sia sempre di più un laboratorio di idee aperto alla città, ma anche connesso e conosciuto sia nel resto d’Italia che all’estero. So di poter contare sulle grandi capacità del Direttore, della Conservatrice e di tutto lo staff, cosa che mi fa affrontare questo incarico con tranquillità ed entusiasmo”.

Francesco Marini lascia, come detto, dopo aver guidato l’ente dal 2015, per due mandati. Anni caratterizzati da una importante crescita del museo. “Sono molto felice che Fabia Romagnoli sia stata scelta per guidare questo Ente – ha dichiarato Francesco Marini –. Sono sicuro sia la persona giusta per consolidare il Museo, sia a livello locale che nazionale e internazionale e le auguro buon lavoro. Il Museo del Tessuto è un patrimonio fondamentale per Prato e ne rappresenta la parte più identitaria. E’ stato un grande onore rivestire questo ruolo, ho cercato di coniugare la necessità di promuovere la cultura storica e industriale del nostro distretto e di aprire il museo alla gente ed alla città. Mi resta una bellissima esperienza di vita per le emozioni che ho provato e per l’affetto delle persone ricevuto in questi anni, con un grazie speciale al Direttore, alla Conservatrice, a tutto il personale, ai collaboratori, al comitato di gestione e di indirizzo ed ai soci fondatori e ai partecipanti sostenitori della Fondazione”.

Guardando all’operato di Marini, in questi anni l’affluenza di pubblico è cresciuta raggiungendo prima del Covid quasi la soglia dei 30.000, dato peraltro riconfermato dalle proiezioni dell’anno in corso, dando corpo ad un incremento nell’ultimo triennio del 52%. Molto si deve al successo delle attività espositive che, durante il mandato di Marini, hanno ampliato l’offerta del Museo ai temi della moda contemporanea, al costume cinematografico e teatrale e alle culture extraeuropee, alcune delle quali esportate anche in altre sedi, come Roma e Milano. Determinante anche l’incremento degli indicatori di autonomia economica rispetto alle quote dei Soci Fondatori e Partecipanti Sostenitori, che nel 2022 ha visto l’autofinanziamento raggiungere quasi il 65% delle entrate totali. Importante anche il rafforzamento della visibilità internazionale del Museo, attraverso la partecipazione a numerosi progetti europei, con particolare attenzione ai progetti di ricerca recentemente finanziati dal programma Horizon. A Marini si deve inoltre la sottoscrizione di accordi di collaborazione con le Gallerie degli Uffizi e Museo Stibbert di Firenze, ma anche la nascita e lo sviluppo del club di aziende che sostengono e affiancano il Museo, oggi denominati Textile Lovers, che ha raggiunto in pochi anni il numero di oltre 35 adesioni. Dal punto di vista della gestione del patrimonio, si segnala nel periodo l’incremento delle collezioni di oltre 1.200 pezzi, la digitalizzazione di circa 6.000 oggetti e la creazione ex novo della Textile Library, archivio unico nel suo genere in Europa dedicato ai materiali tessili contemporanei, che conta oggi oltre 1.200 campioni e decine di aziende che collaborano.

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