11 Gennaio 2024

Guardia medica, a dicembre +35% di accessi. Per la Asl il servizio è ok: “Le attese telefoniche non sono barriera all’accesso a cure non urgenti”

Sotto le festività natalizie tante persone avevano avuto difficoltà a contattare il numero unico per prenotare l'accesso


Sono cresciute del 35% nel dicembre 2023, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la prestazioni erogate dalle tre postazioni di guardia medica di Prato.
Nel dettaglio sono state 5.714 rispetto a 4.237. Un incremento, dovuto al picco influenzale, ma anche al calendario che nel 2023 ha presentato 3 giorni in più (fra festivi e prefestivi) nei quali chi aveva necessità di un consulto sanitario non urgente non poteva rivolgersi ai medici di famiglia, ma appunto, alla guardia medica.
L’attività si è mantenuta a livelli elevati anche nei primi giorni di quest’anno – fa sapere la Asl Toscana Centro -: nelle 24 ore della giornata del 7 gennaio le prestazioni erogate nelle tre sedi di Prato sono state 251, di cui 4 visite domiciliari. La fascia oraria con maggiori richieste è stata quella diurna: dalle 8 alle 20, sempre del 7 gennaio, sono state erogate 202 prestazioni da parte dei cinque medici in servizio. In media domenica scorsa ciascun medico ha effettuato 15 consulenze telefoniche, 14 visite ambulatoriali, 9 prescrizioni e 4 certificazioni.
Al servizio di guardia medica, da alcuni anni, si accede previa prenotazione al numero unico dedicato della Asl Toscana Centro 0573/454545. Un numero che sotto le festività natalizie è andato in sovraccarico, con attese di oltre un’ora e difficoltà a prendere la linea che diversi cittadini hanno segnalato alla nostra emittente. Segnalazioni a cui si era aggiunta lunedi scorso la presa di posizione di Rosanna Sciumbata, medico di famiglia e presidente della commissione sanità in consiglio comunale, che il giorno precedente aveva compiuto una ricognizione sul campo.
In una nota, la Asl Toscana Centro difende il numero unico che consente – scrive l’azienda sanitaria “un accesso facilitato al cittadino ed una presa in carico anche in situazioni di temporanea scopertura di sedi”.
A questo proposito la Asl sottolinea la difficoltà a reclutare medici di continuità assistenziale, con un numero irrisorio di candidati che partecipano agli avvisi pubblici per l’assegnazione di posti da titolare del servizio, rispetto al fabbisogno.
Secondo la Asl, che ritiene puntuale e ben organizzato il servizio, “in giornate di elevato flusso di domanda, quali quelle delle festività invernali, picchi di attesa telefonica superiori ai 10 minuti non costituiscono barriera all’accesso a cure non urgenti”.

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