Il vescovo apre la Porta Santa del Giubileo della Misericordia: “Anche il dolore può essere il megafono di Dio che risveglia il mondo sordo e distratto” FOTO e VIDEO


“Aprite le porte della giustizia ed andremo a rendere grazie al Signore”. Con queste parole il vescovo di Prato Franco Agostinelli ha aperto la porta santa della Cattedrale di Prato per dare inizio, anche nella nostra Diocesi al Giubileo della Misericordia, voluto da Papa Francesco.
Le celebrazioni hanno avuto inizio alle 15,30 con una solenne processione guidata dal vescovo che insieme ai sacerdoti diocesani e a tutti i fedeli presenti si è incamminato verso la basilica cattedrale, dove si è celebrata la messa.

Tantissimi i fedeli presenti, che hanno voluto partecipare all’evento nonostante qualche goccia di pioggia. Lungo le strade percorse dal corteo con in testa il Vescovo, i sacerdoti diocesani e i diaconi, si sono messe in fila circa quattro mila persone, le stesse che hanno attraversato la Porta Santa della cattedrale dall’inizio della messa fin oltre la celebrazione. Insieme ai pratesi erano presenti il sindaco Matteo Biffoni, il vice sindaco Simone Faggi e altri esponenti della Giunta, il prefetto Maria Laura Simonetti, i rappresentanti delle forze dell’ordine e i primi cittadini dei Comuni facenti parte del territorio diocesano.

Oltre al logo ufficiale del Giubileo, che campeggia sopra il portone della cattedrale, la Diocesi ha scelto un’icona tutta pratese: l’immagine della Santissima Trinità di Apollonio di Giovanni, opera del Quattrocento custodita nel Museo dell’Opera del Duomo, che in questo anno giubilare verrà posta sul presbiterio.

Nell’omelia il vescovo Franco Agostinelli ha invitato a tornare all’essenziale della fede e della missione della Chiesa: attualizzare il messaggio del Vangelo, seguire il duplice comandamento dell’amore di Dio e del prossimo. Monsignor Agostinelli ha rivolto un pensiero ai carcerati, agli ammalati e agli anziani nelle famiglie e nelle case di cura. “Saranno loro, insieme ai poveri ed agli innocenti oppressi, incontrati e serviti nell’amore di Cristo, a spalancarci le porte del paradiso”.

Il vescovo ha rivolto un forte invito alla Chiesa a recuperare la gioia della fede nonostante le difficoltà, tristezze e i problemi di questi tempi; un invito a tornare all’essenzialità della fede. Monsignor Agostinelli ha poi fatto riferimento indiretto al dramma avvenuto nel chiostro di San Francesco: il suicidio di Marcello.

“Lo so, fratelli, che talvolta, il bisogno dell’altro ci può aver trovati non sufficientemente attenti. Ma dobbiamo andare avanti. Impariamo anche dalle nostre carenze la grande lezione dell’amore, perché anche le nostre eventuali inadeguatezze siano altrettante parole di Dio che ci invita alla conversione. Anche il dolore può essere il megafono di Dio che risveglia il nostro mondo sordo e distratto”.”.

“Torniamo alla comunione reale nella Chiesa, famiglia e popolo di Dio, varcando la porta dell’amore incondizionato, che lascia indietro giudizi malevoli, indifferenze colpevoli, omissioni superficiali e si apre invece, con i sentimenti di Cristo Gesù, a tessere relazioni di fraternità, di rispetto, di lealtà, di collaborazione, di perdono, di dialogo, di tenerezza”.

Anche durante la preghiera, l’assemblea ha voluto chiedere perdono se le orecchie, le mani, il cuore e la testa dei cristiani non sono sempre stati attenti come dovrebbero al grido di aiuto delle persone che hanno bisogno.

In conclusione di celebrazione il vescovo ha ringraziato i sacerdoti presenti, le autorità e i fedeli e ha rinnovato l’invito ad “un cammino da farsi insieme”. “Non è un è cammino di estemporanei quello a cui siamo chiamati, ma è la strada santa della misericordia, della riconciliazione e del perdono”.

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