3 Giugno 2019

Inchiesta abiti usati: attorno ai cassonetti sequestrati sbucano cumuli di indumenti abbandonati. Alia intensifica i passaggi ma occhio alle multe FOTO


Continuano ad essere “sorvegliati speciali”, i cassonetti per il conferimento degli abiti usati, sparsi a Prato e provincia. Nelle scorse settimane, circa un centinaio di cassonetti è stato posto sotto sequestro dalla Polizia provinciale nell’ambito di un’inchiesta della Procura che vede al momento indagate due persone. Si tratta di due figure interne all’azienda addetta al recupero degli indumenti, che ha sede a Viterbo: l’ipotesi di reato contestata dagli inquirenti è gestione illecita di rifiuti.

Dalla Procura assicurano che, a breve, saranno tolti i sigilli e i contenitori torneranno a disposizione della città. Ma mentre sul fronte della giustizia gli accertamenti proseguono, aumentano i problemi di natura ambientale. In alcuni casi, i cittadini continuano a conferire i capi usati, lasciando all’esterno dei cassonetti sigillati cumuli di indumenti. Indumenti che finiscono per diventare, a tutti gli effetti, rifiuti abbandonati sul suolo pubblico. Difficoltà si segnalano a Chiesanuova e a Mezzana, ma anche in altre zone della città.

Alia (che come Caritas non è coinvolta nell’indagine) sta intensificando, anche su sollecitazione del Comune, i passaggi per rimuovere le mini discariche a cielo aperto e mantenere il decoro in una situazione decisamente straordinaria. “Alia ha il compito di rimuovere i rifiuti urbani abbandonati sul suolo pubblico del Comune – spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Prato, Filippo Alessi -. Anche in questo caso, gli operatori stanno procedendo con la rimozione attorno ai cassonetti sigillati. Gli abiti usati vengono ovviamente trattati, in questa circostanza, come rifiuti abbandonati, quindi smaltiti secondo le modalità previste. Certo è che gli operatori stanno rivolgendo un’attenzione particolare ai cassonetti in questione, attivando i passaggi su segnalazione dei colleghi o di cittadini. Attendiamo nel frattempo il dissequestro delle strutture”.

Ma attenzione alle multe: chi viene pizzicato in flagrante, mentre lascia abiti usati all’esterno del cassonetto sequestrato, può essere colpito da sanzione amministrativa da parte della Polizia municipale. “Cerchiamo di capire il disagio e di non infierire – ripete l’assessore Alessi -. Ma l’invito è a rispettare le regole e a non alimentare degrado e sporcizia”. Intanto Alia (che ha già inviato una lettera di diffida all’azienda sotto inchiesta per recedere il contratto) si sta muovendo per verificare la disponibilità di altre aziende a portare avanti il servizio in questa fase di transizione. Nei prossimi mesi verrà comunque strutturato un nuovo bando che, promette il Comune, dovrà tener conto delle condizioni attuali di mercato per favorire il rientro economico ed evitare storpiature, vista la concorrenza di grandi marchi che vendono abiti a prezzi decisamente stracciati.

Galleria a cura di Alessandro Fioretti.

 

 

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